Il RENTRI (Registro Elettronico Nazionale per la Tracciabilità dei Rifiuti) rappresenta una rivoluzione digitale nella gestione dei rifiuti in Italia. Introdotto dal Decreto Legislativo 152/2006 e gestito dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), il sistema si propone di garantire una tracciabilità efficiente e trasparente attraverso strumenti digitali e tecnologie innovative.
Cosa Cambia con il RENTRI?
- Digitalizzazione dei Registri e FIR:
- I registri di carico/scarico e i formulari identificativi dei rifiuti (FIR) saranno gestiti interamente in formato digitale.
- Fasi di transizione graduali per passare dai documenti cartacei a quelli digitali:
- Dal 13 febbraio 2025 obbligo di vidimazione digitale.
- Dal 13 febbraio 2026 obbligo di trasmissione digitale dei FIR per i rifiuti pericolosi.
- Un Modello Operativo Centralizzato:
Il portale www.rentri.gov.it diventa il punto di riferimento unico per la gestione dei dati, con accesso autenticato tramite SPID, CNS o CIE. - Supporto e Formazione:
Sono disponibili strumenti di formazione, corsi e manuali per aiutare le aziende a comprendere e adottare le nuove procedure.
Chi deve iscriversi al RENTRI?
L’iscrizione è obbligatoria per:
- Produttori di rifiuti pericolosi (aziende con oltre 10 dipendenti).
- Imprese che raccolgono, trasportano o trattano rifiuti.
- Intermediari e commercianti senza detenzione.
- Consorzi per il recupero e riciclo di particolari tipologie di rifiuti.
Non è obbligatoria per:
- Produttori di rifiuti non pericolosi con meno di 10 dipendenti in attività specifiche (es. agricole, commerciali, di servizio).
Come Avviene l’Iscrizione?
L’iscrizione si effettua esclusivamente tramite il portale RENTRI.
Procedura:
- Creazione del profilo aziendale.
- Inserimento dei dati delle unità locali.
- Vidimazione digitale tramite i servizi del portale.
- Pagamento dei diritti di segreteria e contributi annuali tramite PagoPA.
Tempistiche:
- 15 dicembre 2024 – 13 febbraio 2025: Prime iscrizioni per produttori con oltre 50 dipendenti.
- 15 giugno 2025 – 13 febbraio 2026: Progressivo allargamento agli altri operatori.
Come conservare il FIR digitale?
L’obbligo di conservazione dei documenti digitali del RENTRI prevede che registri cronologici e formulari identificativi (FIR) siano inviati in conservazione almeno una volta all’anno e mantenuti per un periodo minimo di tre anni dall’ultima registrazione. I documenti digitali devono essere conservati in formato elettronico, garantendo autenticità, integrità e reperibilità secondo le linee guida AgID. È responsabilità dell’operatore selezionare il servizio di conservazione, poiché non è fornito dal portale RENTRI
Domande Frequenti
1. Quali sono i vantaggi del RENTRI?
- Maggiore trasparenza nei flussi di rifiuti.
- Riduzione della burocrazia cartacea.
- Monitoraggio in tempo reale grazie alla digitalizzazione.
2. Posso provare il sistema prima della sua entrata in vigore?
Sì, l’ambiente demo del RENTRI è già disponibile per consentire agli operatori di familiarizzare con le funzionalità.
3. Quali sanzioni sono previste in caso di mancata conformità?
Le sanzioni sono definite dal D.Lgs. 152/2006 e variano in base alla gravità delle violazioni.
4. Esistono pacchetti formativi per il personale?
Sì, sono disponibili corsi personalizzati per ogni tipologia di operatore, accessibili tramite piattaforme e-learning.
5. Quali strumenti digitali sono richiesti?
Saranno necessari dispositivi digitali per l’accesso e la gestione del portale RENTRI, strumenti di autenticazione, e software compatibili per la gestione dei FIR e dei registri cronologici.
6. Fornite servizi di conservazione?
Sì, offriamo la conservazione a norma del RENTRI. I servizi di conservazione per i documenti digitali del RENTRI non sono forniti direttamente dal portale ufficiale. Gli operatori devono scegliere fornitori esterni specializzati in conservazione digitale a norma per garantire l’autenticità, integrità, affidabilità e reperibilità dei documenti, in conformità con le linee guida AgID.
Il RENTRI rappresenta un’opportunità unica per modernizzare la gestione dei rifiuti in Italia e promuovere una maggiore sostenibilità. Con l’approccio giusto e gli strumenti adeguati, il passaggio al nuovo sistema può diventare un vantaggio competitivo per le imprese.
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